Luigi Lazzaro - Tutto il dolore che serve
Tutto il dolore che serve
Luigi Lazzaro
Descrizione
All’età di dodici anni Orlando, sullo sfondo della Seconda guerra mondiale, si trova a dover sfollare con la madre dal nonno Arduino, a Faramonte, un paesino dell’Appennino abruzzese.Un paesino come tanti altri e con i soliti personaggi che caratterizzavano le piccole comunità dell’epoca; c’è la meretrice, l’ubriacone, lo scemo del villaggio, alcuni bambini e pochi altri uomini, il resto è via, a combattere la guerra.“Mi ero aggregato all'unica torma di bambini del paese, di cui all'inizio no comprendevo neanche il dialetto. Tra di loro vigeva la cruda ferocia del branco e io capii subito che, se volevo sopravvivere, avrei dovuto cercarmi un’intelligente posizione di gregario, evitando, al contempo, pericolose commistioni con singoli elementi del gruppo”.Una vita apparentemente tranquilla, interrotta dall'arrivo di Mirto Delmics, il capo manipolo della milizia fascista che con l’inganno si introduce nella vita di Orlando e soprattutto della madre Rita, segnandola irrimediabilmente.Orlando, sarà costretto a fare la conoscenza della brutalità e della cattiveria di chi si sente onnipotente, dell’impunibilità degli “uomini del fascio” e del menefreghismo delle istituzioni e della politica. Nel corso dei due anni successivi il ragazzo, che non ha mai conosciuto il padre, si troverà a vivere una serie di avvenimenti che lo strappano dall’innocenza dell’età infantile per traghettarlo alla travagliata consapevolezza di quella adulta.Orlando è un ragazzino intelligente, vede, sente e percepisce di chi può e non può fidarsi e matura uno scopo, vendicarsi dei torti subiti; con grande stupore troverà alleati proprio negli emarginati, in coloro che ha evitato per non finire sotto le grinfie del branco che si diverte a bullizzare chiunque non stia alle loro regole.“Quella sera avevo imparato una lezione di vita che mai più avrei dimenticato. Quei due poveri derelitti, inconsapevolmente, mi avevano insegnato a guardare oltre le apparenze, al di là del pregiudizio. […] Quella sera avevo aperto gli occhi su un mistero profondo ed essenziale, un faro che mi avrebbe guidato attraverso le circostanze della vita”.
