La falena che danzò nel fuoco

Nel cuore di un mondo distopico dieselpunk, ambientato negli anni Venti di un secolo spezzato, gli Uomini in Nero dominano con il pugno di ferro, servendosi del potere oscuro di un cristallo per creare esoscheletri da guerra chiamati Falena. Queste macchine viventi, alimentate da energia innaturale, sono il simbolo di una tirannia che ha cancellato ogni forma di libertà. La storia segue un gruppo di ribelli, anime spezzate e combattenti silenziosi, che si muovono tra rovine industriali, città decadenti e paesaggi avvelenati, cercando di sovvertire l'ordine imposto. Tra loro, Rae, una giovane donna legata misteriosamente alla pietra caduta dal cielo, e Tim, un ex soldato che ha conosciuto il cuore della Falena. La loro lotta non è solo contro il regime, ma contro la corruzione che si insinua nella carne e nella mente. Il romanzo intreccia introspezione, azione e visioni poetiche, in un crescendo narrativo che esplora il confine tra umanità e macchina, tra memoria e oblio, tra resistenza e annientamento.Il romanzo si divide in tre parti: nella prima si esplorano i primi anni e l'arrivo del meteorite e gli effetti sulla vita e sulla cultura degli abitanti di una specifica aree a nord del mondo, i primi poteri e le prime mutazioni; nella seconda si entra nel vivo della storia e si salta di circa una decina d'anni con i protagonisti che avviano la ribellione e la Falena, il possente mezzo da battaglia, muove i primi passi; nella terza gli eroi tagliano le teste del regime, andando sulla città volante di Fenice per un ultimo, disperato, tentativo.Simone Stefano Marcocchi è un autore italiano appassionato di narrativa speculativa, con una predilezione per le atmosfere cupe e i mondi alternativi. La Falena che danzò nel fuoco è il suo primo romanzo.