Cancro e infiammazione PDF
Il cancro, sebbene non inquadrabile come malattia propriamente ereditaria ossia trasmissibile, può ritenersi comunque al pari di una patologia geneticamente acquisita. Esso si presenta cioè quale epilogo naturale di mutazioni che prenderebbero il via da complicati processi metabolici abitualmente riconducibili all’infiammazione cronica. Lo stress ossidativo ovvero l’abnorme quantità di radicali li...

Andrea Valieri - Cancro e infiammazione

Cancro e infiammazione

due facce della stessa medaglia

Andrea Valieri, Angelo Scalvini

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italiano
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Descrizione

Il cancro, sebbene non inquadrabile come malattia propriamente ereditaria ossia trasmissibile, può ritenersi comunque al pari di una patologia geneticamente acquisita. Esso si presenta cioè quale epilogo naturale di mutazioni che prenderebbero il via da complicati processi metabolici abitualmente riconducibili all’infiammazione cronica. Lo stress ossidativo ovvero l’abnorme quantità di radicali liberi, che si libererebbe da una flogosi straordinariamente persistente, sarebbe la causa infatti di menomazioni tanto critiche del patrimonio genico che, se non prontamente corrette o rigettate, andrebbero ad alterare in senso procancerogeno la regolare sequela di segnali deputata alla fisiologica attività cellulare. Considerato che alcune tipologie neoplastiche affini si esprimerebbero attraverso carichi mutazionali non di rado differenti tra loro, per il buon esito terapeutico va da sé che una simile eterogeneità genetica possa apparire quindi ostacolo non sempre facilmente eludibile. Quantunque solo dopo accurato e prolungato esame delle più intime strutture molecolari in grado di promuovere le pathway tumorigeniche più significative, Andrea Valieri e Angelo Scalvini si sarebbero per fortuna accorti però della possibile esistenza di un vero e proprio tallone di Achille comune. Così, all’interno di una farmacopea da essi scelta di proposito come non oncologica, grazie soprattutto ad una ricerca condotta nell’ambito di molteplici ed intriganti farmacodinamiche, delle ragionevoli ipotesi di lavoro sembrano prospettare l’esistenza e in definitiva l’efficacia antitumorale di vecchi presidi, ufficialmente non indicati per la cura della patologia neoplastica ancorchè capaci invece sperimentalmente di contrastarla.

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