Frammenti di vetro, schegge di cuore

Questo libro è la raccolta dell’anima di Lucia Atzori, un progetto di cui lei non ha potuto veder la luce in vita, pur essendo il suo desiderio più grande.È stato realizzato con l’amore di chi sa che un sogno non muore se c’è qualcuno pronto a farlo suo, con la speranza che la sua anima possa sorridere.In passato, Lucia ci aveva spesso coinvolte per avere un parere sui suoi racconti, pubblicati su riviste e antologie. Intervenire su alcune frasi un po’ complesse è stato un gesto naturale, un piccolo aiuto offerto nel rispetto più totale della sua voce e dei suoi pensieri.Tra le righe di questi scritti, siano essi racconti o poesie, si rivela una Lucia che conoscevamo solo a metà. La sofferenza emotiva e fisica, che teneva nascosta, qui si mostra senza filtri.Le sue opere sono uno specchio delle tre grandi fasi della sua esistenza: il periodo prima di ammalarsi, la battaglia iniziata nel 2012 e la rinascita – con le sue sfide – dopo il trapianto del 2015.Prevale un’atmosfera malinconica, ma non mancano lampi di gioia. Ci sono poesie e racconti autentici e vivaci, carichi della nostalgia dei ricordi d’infanzia o delle storie incantate che ci raccontavano nostra nonna e nostra madre.Dopo il trapianto, le veniva spesso chiesto se volesse incontrare la famiglia del donatore. Una domanda, a nostro parere, un po’ indiscreta. Lucia rispondeva sempre che non si sentiva pronta. Soprattutto, diceva che per il dono che aveva ricevuto si sentiva grata al mondo intero, non solo a una persona. Tuttavia, per il donatore aveva un affetto e un rispetto profondi, tanto da dedicargli la sua poesia più commovente e bella, intitolata proprio "Il dono".Tutti noi in famiglia abbiamo visto un cambiamento positivo in lei. Probabilmente, la consapevolezza di essere stata sull’orlo di perdere tutto e di aver avuto una seconda occasione l’ha spinta a non sprecare più tempo nella tristezza.Nei suoi scritti esprime non solo le sue intime e profonde emozioni, e il suo desiderio di comunicarle attraverso i suoi personaggi e le sue storie, ma anche le sue passioni: quella per il giardinaggio (fiaba "Piccolo fiore"), per l’astronomia e l’ecologia ("Acqua: l’inizio è la fine" e "Sole bianco"), per il mare (la parola “mare” è presente in quasi tutte le sue poesie), per la lavorazione della terra cotta ("Argilla") della quale ama scrivere, ma che è maggiormente evidente dai suoi bellissimi manufatti.È inoltre presente la sua enorme sensibilità verso le ingiustizie subìte dalle donne ("La forza delle donne" oppure "Donne che muoiono assassinate") o dai migranti e lavoratori in nero ("Io… clandestino"). Esprime la sua capacità di immedesimazione, la sua empatia, nei confronti di situazioni che sfuggono ai più come l’importanza di offrire un sorriso a uno straniero emarginato da tutti. È attenta ai dettagli. Studia e si documenta approfonditamente ogni volta che si propone di svolgere una nuova attività. È appassionata in ogni cosa abbia suscitato il suo interesse.Lucia ha vissuto una vita breve purtroppo e, pur non avendo avuto la possibilità di seguire i propri sogni fin da giovanissima, ha saputo poi vivere con talmente tanta intensità il poco tempo a disposizione da essere riuscita a esprimere ogni aspetto del suo immenso ed eclettico talento.