Luisa Macina Gervasio - Corona di spine
Corona di spine
Luisa Macina Gervasio
Descrizione
Il cielo aveva una meravigliosa tinta d’azzurro trasparente, che diveniva color d’oro verso il fondo dell’orizzonte, sul fiume, ed era quasi d’un verde tenero a oriente, sulla montagna.Si accendevano le prime stelle d’argento, come magiche lampade sopra un arazzo di seta, e un sottile corno di luna appariva a ponente, ma così limpido che pareva un’unghia di diamante, tagliato in un’unica gemma. Era bene una notte orientale, questa che scendeva sul bianco villaggio di Bet-Berack, una notte di primavera, lucida, chiara, senza ombre, piena di trasparenze e di profumi.Sul tetto di quelle case bianche, tagliate a cubo, che sono da migliaia d’anni la prediletta forma architettonica in oriente, presso alla balaustra tutta cinta di rosai, dalla parte che guardava sul fiume, sedeva un giovine, e teneva fra le sue le mani di una donna sdraiata in terra ai suoi piedi, sopra una larga stuoia di cocco.
