Echi dalla vecchia aia PDF
In Echi dalla vecchia aia, Cristiano Benci restituisce voce e anima a quegli attrezzi agricoli dismessi che giacciono nel silenzio di una vecchia aia. Un aratro, un forcone, una falce: strumenti consumati dall’uso, “un tempo sfavillanti”, oggi silenziosi custodi di storie e gesti contadini. L’autore non si limita a un’operazione di archeologia emotiva: li “sprona”, li sollecita a salire di nuovo s...

Cristiano Benci - Echi dalla vecchia aia

Echi dalla vecchia aia

Cristiano Benci

Google Play

Pubblicato da
StreetLib eBooks

Lingua
italiano
Formato
epub
Caricato

Descrizione

In Echi dalla vecchia aia, Cristiano Benci restituisce voce e anima a quegli attrezzi agricoli dismessi che giacciono nel silenzio di una vecchia aia. Un aratro, un forcone, una falce: strumenti consumati dall’uso, “un tempo sfavillanti”, oggi silenziosi custodi di storie e gesti contadini. L’autore non si limita a un’operazione di archeologia emotiva: li “sprona”, li sollecita a salire di nuovo sul palcoscenico, a condividere la loro esperienza con i giovani. È un gesto di rigenerazione, un atto di resistenza contro l’oblio.Con sensibilità evocativa, Benci intreccia arte e comunità: far parlare arnesi inanimati si trasforma in un atto di cura dei legami tra generazioni. È come se quegli oggetti, portatori di saggezza e fatica, offrissero una lente per guardare al passato con occhi nuovi. “Trasmetterete la vostra conoscenza… ai più giovani”, scrive l’autore . La vecchia aia diventa teatro di una memoria viva, capace di nutrire le radici culturali senza fossilizzarle.La nostalgia qui non è rimpianto fine a sé stesso, ma leva creativa: alimenta desiderio di ripresa, dialogo tra ieri e domani, spinge all’azione. Anziché contemplare un passato irreversibile, Benci invita a un presente che ascolti e rigeneri. Questo atteggiamento fa assumere all’opera una valenza quasi pedagogica: valorizzare la cultura materiale contadina, renderla attuale, capace di ispirare coesione e progettualità. Il richiamo alla responsabilità collettiva è chiaro e limpido. Non si tratta solo di conservazione, ma di partecipazione attiva: piccoli “mattoni” costruiscono un palcoscenico di senso, estetico e sociale. Una prospettiva che valorizza la resilienza della memoria e la potenza rigenerativa del lavoro artigiano.Cristiano Benci, ribattezzato “ Cri Cri” nasce il 28-luglio-1975 a Grosseto. Vive in una villetta sita nella campagna maremmana, nel comune di Campagnatico. Si è diplomato geometra durante l’anno scolastico1995/1996, presso l’istituto tecnico per geometri “Alessandro Manetti” di Grosseto.  Arruolato nel 12° scaglione dell’anno 1996 ha svolto il servizio militare presso il 2° CE.RI.MOT di Lenta, un centro di rifornimento e motorizzazione, sperso tra i boschi e le risaie del Vercellese. Durante la sessione 2000 ha superato l’esame per l’abilitazione di geometra.Ha due figlie, Anastasia e Melissa, la prima nata nel 2000 e la seconda nata nel 2012.

Continuando a visitare il nostro sito, accettate l'utilizzo dei cookies, Termini del servizio e Privacy.